Sebbene quota 100 e 41 siano le più gettonate da forze politiche e utenti, esiste la possibilità riservata ad alcuni lavoratori di usufruire della quota 57.
Grazie a Rita, ovvero la Rendita anticipata temporanea, applicata sulle pensioni integrative, è possibile infatti anticipare l’uscita dal lavoro rispetto alle altre forme previdenziali disponibili.
L’uscita con questo meccanismo è infatti possibile già dalla quota 56,7.
Quota 57, come funziona
Per chi nel corso del 2018 arriva alla soglia di età di 56 anni e 7 mesi è infatti possibile andare in pensione sfruttando proprio la Rita. A partire dal prossimo anno, in seguito all’aumento delle aspettative di vita di 5 mesi, sarà necessario invece raggiungere quota 57.
Per poter utilizzare Rita è però necessario essere disoccupati da almeno due anni. Dal punto di vista contributivo occorre avere un’anzianità lavorativa di almeno 25 anni. Questi anni devono essere suddivisi però tra Inps e fondi integrativi. In particolare, almeno 20 anni devono essere stati versati all’Inps ed almeno 5 anni devono essere invece stati versati ad un fondo pensionistico integrativo. Se non si è disoccupati si può comunque sfruttare la Rita per andare in pensione, a patto però di aver raggiunto un’età anagrafica di almeno 61 anni e sette mesi.
In entrambi i casi, i contribuenti in uscita con la Rita possono decidere di utilizzare o meno tutto il montante di pensione accumulato.